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di Ivan Fonatti


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La qualità nella videocomunicazione


La qualità nella videocomunicazione è determinata da come si percepisce la presenza del corrispondente: spesso accade che l’utilizzo di telecamere e microfoni alterino la percezione, per cui ci si trova a disagio e in qualche modo viene penalizzata l’efficacia dell’incontro.

Proprio per questo la videoconferenza tramite apparecchiature professionali pone particolarmente l’accento sulla qualità audio, che risulta essere molto superiore a quella che si ha nel corso di una normale telefonata. I principali punti di forza sono:

Banda audio superiore (7kHz contro i 3,4kHz della rete telefonica): significa che le nostre parole vengono capite meglio, ma anche che l’enfasi con cui le pronunciamo viene recepita perfettamente;

Soppressione dell’eco e dei rumori di fondo: il suono che viene ascoltato dal nostro corrispondente è chiaro e limpido anche se noi siamo in un ambiente non ottimale dal punto di vista acustico;

Controllo automatico del guadagno (AGC): il volume con cui viene riprodotta la nostra voce non dipende dalla nostra vicinanza al microfono, per cui non è necessario sporgersi verso di esso, evitando “l’ansia da microfono”.

Tutto questo fa sì che la sensazione di presenza sia molto alta, con un conseguente vantaggio nell’efficacia dell’incontro.

 

Qualità video

Il video è chiaramente il valore aggiunto della videoconferenza rispetto all’utilizzo del telefono: i sistemi sono ormai così potenti e i protocolli così evol uti che anche alle velocità di comunicazione più basse si hanno risultati che non è possibile immaginare senza una diretta esperienza. Le immagini possiedono fluidità e dettaglio, mentre i sistemi riescono a sfruttare al meglio la banda disponibile.

I parametri che definiscono la qualità sono la risoluzione e il numero di fotogrammi al secondo.

Se è necessario inviare immagini dettagliate di oggetti o documenti è meglio privilegiare il dettaglio, mentre se si vuole mostrare un meccanismo in movimento o delle situazioni dinamiche conviene che sia privilegiata la fluidità.

Al mondo sono diffusi soprattutto due standard. Europeo (PAL) e Americano (NTSC): la videoconferenza adotta uno standard che mantiene la qualità migliore di questi.

La videoconferenza si basa sul formato CIF (Common Interface Format) che corrisponde a 352 x 288 punti video, che è una risoluzione maggiore di quella dei sistemi VHS; sono inoltre possibili anche formati diversi: QCIF (un quarto di CIF) e 4CIF (quattro volte CIF) per ridurre o aumentare la definizione, naturalmente a scapito o vantaggio della fluidità di movimento.

 

Condivisione

Per potere realmente lavorare con il corrispondente remoto è necessario che sia possibile trasmettere molto di più che la propria immagine: normalmente si devono utilizzare documenti, sia elettronici che cartacei, oppure è necessario mostrare degli oggetti: i sistemi di videoconferenza consentono tranquillamente di interfacciarsi con document camera, telecamere esterne, personal computer, garantendo così la possibilità di trasmettere al nostro corrispondente tutte le informazioni necessarie. I sistemi più evoluti infatti possiedono una serie di ingressi ausiliari che permettono di collegare contemporaneamente diverse sorgenti video.

Un discorso a parte deve essere fatto se si desidera inviare dei segnali con una risoluzione VGA o superiore: in questo sono necessarie delle opzioni speciali.

Come ulteriore evoluzione delle possibilità della trasmissione di immagini provenienti da diverse sorgenti esiste lo standard H.239 o DualVideo che permette di trasmettere due segnali video contemporaneamente



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